Il 13 Gennaio 2012 è stato un giorno davvero nefasto per l’Italia, soprattutto per la compagnìa di navigazione Costa Crociere; alle 21,45 circa di questa infausta giornata infatti, la nave da crociera con il maggior tonnellaggio che la storia abbia mai conosciuto impatta contro un gruppo di scogli conosciuti come le Scole, nei pressi dell’isola del Giglio in Toscana, causando la morte di 32 persone tra passeggeri ed equipaggio.
Una vera e propria sciagura; ancora oggi, ad 8 anni dal tragico evento, sono molti gli interrogativi ed i misteri ad essere rimasti irrisolti e, benchè tutte le autorità competenti si siano mosse subito dopo la tragedia, esistono ancora molti dubbi su come si siano svolti realmente gli avvenimenti. Sta di fatto che è successo, ed è stata una ‘leggerezza’ del comandante Francesco Schettino a provocare il disastro. Il comandante, in seguito ad accurate e minuziose indagini, è stato processato e condannato a 16 anni di reclusione, sentenza che però non restituirà mai quelle 32 vittime ai loro familiari.
Nascita e breve storia della Costa Concordia
La mastodontica nave ‘Costa Concordia’ fu costruita nei cantieri navali della Fincantieri di Sestri Ponente, uno dei quartieri più grandi e popolosi di Genova, e fu varata il 2 Settembre 2005; il 9 Luglio dell’anno successivo partì per una prima crociera inaugurale di prova (con meno della metà dell’equipaggio e dei passeggeri a bordo), salpando dal porto di Civitavecchia in direzione Tunisi, da dove poi proseguì per le altre destinazioni programmate in questa sua prima uscita in mare, e cioè La Valletta e Tripoli.
Fu in realtà qualche giorno dopo, cioè il 15 Luglio, che la nave fece il suo battesimo ufficiale in mare, e partì dal porto di Savona alla volta di Barcellona, per poi proseguire ed andare a toccare le città di Alicante, Gibilterra, Cadice, Lisbona, Malaga, e fare quindi ritorno a Savona, concedendosi però una piccola sosta a Civitavecchia sulla strada del ritorno. Il 24 Luglio dello stesso anno, la Costa Concordia iniziò a prestare i suoi servizi crocieristici regolarmente ed ininterrottamente, fino alla tragica data dell’incidente che sicuramente ricorderemo in molti.
Il comandante della nave Francesco Schettino
Francesco Schettino è stato quello che potrebbe definirsi un vero e proprio ‘uomo di mare’ ed un bravo comandante, poi ovviamente la tragedia ha cambiato un po’ tutto, a partire proprio dalla sua vita; nato in una famiglia marinara a Mèta di Sorrento, in Campania, Schettino ha frequentato l’istituto nautico ‘Nino Bixio’ di Piano di Sorrento a pochi passi da casa sua e , non appena terminati gli studi, ha trovato subito lavoro presso la Tirrenia, altra grande compagnia di navigazione.
Nel 2002 il comandante, all’età di 42 anni, è stato assunto dalla Costa Crociere, una delle maggiori compagnie di navigazione italiane, all’epoca controllata e gestita dal gruppo Carnival Corporation & plc, il più grande operatore al mondo specializzato nel settore delle crociere. Ha iniziato la sua carriera all’interno della prestigiosa compagnia prestando in un primo momento servizio come responsabile della sicurezza a bordo, ma ben presto è stato promosso come ‘secondo al comando’. Nel 2006 Schettino diventa capitano e riceve il comando della Costa Concordia fresca di battesimo del mare.
13/01/2012, l’impatto con ‘le Scole’
La Costa Concordia salpò dal porto di Civitavecchia alle 19,00 circa del 13 Gennaio 2012, e doveva in pratica soltanto compiere l’ultimo tratto della crociera ‘Profumo d’Agrumi’, ovvero il rientro a Savona. La nave proveniva da un fantastico tour in mare che toccò le città di Marsiglia, Barcellona, Palma de Maiorca, Cagliari, Palermo e Civitavecchia, quindi in effetti mancava solo il rientro alla base; tutto procedeva liscio e senza alcun tipo di problemi fino alle 21,04, quando il panfilo abbandonò momentaneamente la sua rotta abituale per effettuare una particolare manovra di passaggio ravvicinato (in gergo marinaro si chiama ‘inchino’) sotto l’isola del Giglio, manovra a quanto pare richiesta espressamente al comandante Schettino dal maitre Antonello Tievoli.
Alle 21,42 Schettino, resosi conto dopo qualche minuto che la nave si trovava ad una distanza dagli scogli che era molto minore di quello che in effetti sembrava, iniziò a manovrare con affanno per cercare di allontanare il panfilo da una inevitabile collisione con gli scogli, ma non ci fu niente da fare, era già troppo tardi; la Costa Concordia urtò contro uno scoglio che ne lacerò completamente una fiancata producendo una falla di circa 70 metri di lunghezza. Ormai la frittata era fatta, bisognava solo pensare a mettersi in salvo.
Evacuazione della Costa Concordia e primi soccorsi
Le prime lance di salvataggio furono messe in mare circa un’ora dopo l’impatto, quando cioè la Concordia stava già adagiandosi sul fianco squarciato; scene di panico, urla, disperati tentativi di trovare e salvare persone e cose, ma la sorte della Concordia era ormai già segnata. Fu la Guardia di Finanza la prima unità ad intervenire, ed il guardiacoste ‘G104 Apruzzi’ era già sul posto alle 22,16, mentre le prime lance di salvataggio iniziavano a trasportare passeggeri verso il porto dell’isola del Giglio.
Guardia Costiera, Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia ed Aeronautica Militare non tardarono ad accorrere per partecipare al recupero dei passeggeri e, dopo due notti e due giorni di massacrante lavoro riuscirono a portare in salvo 3190 passeggeri e 1007 membri dell’equipaggio, senza contare poi il recupero dei primi corpi ritrovati in mare e qualche passeggero che era ancora a bordo della nave e non riusciva ad uscire per raggiungere il ponte. Alla fine si sono contate purtroppo 32 vittime, senza parlare poi dei danni ambientali causati dal riversamento in mare del carburante, degli olii combustibili, e di altre sostanze pericolose come acetilene, candeggina, smalti, azoto, insetticida liquido, e molte altre ancora.