Fa parte purtroppo della cronaca di questi giorni, quando ormai sembrava che tutto stesse ritornando poco a poco verso una condizione di normalità dopo lo sconquasso causato dalla pandemia per Covid 19, la notizia dello scoppio di un nuovo conflitto tra Russia ed Ucraina, una guerra della quale molti incolpano esclusivamente il premier russo Vladimir Putin, ma che in effetti nasconde tutta una serie di situazioni complicate che, alla fine, portano a pensare che non tutta la colpa sia sua, ma che esistano anche moltissime ‘verità nascoste’ dietro gli sviluppi della faccenda.
Certo una guerra è sempre una guerra, e si sa che le guerre non hanno mai fatto del bene a nessuno, tranne a quei pochi che sono capaci di lucrarci sopra con tutte le attività commerciali ad essa legate; detta così, come una semplice notizia di cronaca, la questione potrebbe forse far nascere tanti interrogativi, supposizioni, ipotesi e teorie di tutti i tipi, ma la questione affonda le sue radici in un contesto politico-militare-economico per comprendere il quale sarà necessario fare un piccolo salto indietro nel tempo, proprio come faremo nelle prossime righe.
Premesse ed antecedenti
Quello dell’Ucraina, con particolare riferimento alla Crimea, è sempre stato un territorio storicamente conteso, e nel corso dei secoli ha subito dominazioni ed influenze di vari popoli come greci, romani, bizantini, goti, veneziani, turchi, russi, ucraini. Senza voler andare troppo a ritroso nella storia, bisogna risalire almeno al 1991 per cercare di avere un quadro un po’ più chiaro della situazione, ovvero allo smembramento dell’URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche); a partire da quell’anno infatti, la Crimea fu prima incorporata ai territori dell’Ucraina Indipendente, e poi nel 1995 diventò una Repubblica Autonoma, sempre parzialmente dipendente dall’Ucraina, ma con una certa libertà.
E’ proprio la Crimea ad essere al centro di tutte le discordie tra Russia ed Ucraina; era abitata da una popolazione per un 58% di etnia russa, un 25% ucraina, ed alcune altre minoranze etniche come quella dei tartari di Crimea, tutto ciò fino al 2014, quando fu invasa dalle truppe russe che rivendicarono l’annessione dei suoi territori alle loro pertinenze. Unione Europea e Nato non riconobbero l’annessione della Crimea alla Russia, ed adottarono sanzioni politiche contro il paese invasore. Questo il riassunto, o almeno questo dovrebbe essere.
La posizione della NATO
La più grande paura per i russi è quella che l’Ucraina possa finire un giorno o l’altro ad entrare a far parte della NATO, cosa che permetterebbe agli alleati, e tra loro ovviamente gli americani, di posizionare in quei territori così strategicamente importanti un bel po’ di truppe ed armamenti da utilizzare a scopo difensivo, o quasi. E dire che fino a quel momento NATO e Russia sembrava cooperarassero su diversi fronti, poi l’azione militare voluta da Putin in Crimea cambiò repentinamente tutti gli scenari.
Tecnicamente le forze NATO non potrebbero intervenire in Ucraina, non essendo questo uno stato facente parte dell’alleanza, ma i paesi membri possono far ricorso all’articolo 4 dello statuto che recita: “Le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata”. La NATO potrebbe dunque intervenire in difesa dell’Ucraina non in quanto membro dell’alleanza, ma perché epicentro di una situazione di pericolo per altri paesi che invece lo sono.
Primi attacchi della Russia all’Ucraina
I primi segnali evidenti che la situazione in Ucraina stava degenerando si sono avuti in concreto a Novembre dell’anno scorso, quando Putin, parlando di esercitazioni militari, schierò circa 90.000 uomini sulle linee di confine, cosa che non piacque affatto alla NATO, soprattutto al neo-presidente americano Biden, il quale non perse l’occasione di ‘avvertire’ in un certo senso il Premier russo che ci sarebbero state pesanti sanzioni nei suoi confronti in caso di invasione russa in Ucraina.
Beh, a quanto pare non è andata come tutti speravano; alle 3,50 del 24 Febbraio scorso, ovvero appena 9 giorni fa, Putin dichiara che la Russia è ufficialmente impegnata in una operazione militare speciale in Ucraina, ma sta di fatto dando inizio alla sua invasione. Ci siamo limitati a raccontare i fatti attenendoci alle notizie ufficiali in nostro possesso, ma è ovvio che esiste anche una buona quantità di persone che non la pensa così, che crede che questa guerra nasconda quelli che invece potrebbero essere i veri motivi che la hanno scatenata, primo su tutti il grande interesse economico del mondo occidentale (Stati Uniti in primis) per queste terre, e la conseguente voglia di Putin di stroncare sul nascere ogni velleità, dimostrando al mondo che quella è casa sua e che non tollera presenze straniere.